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Aeronautica Militare, ASPETTANDO IL MORTO!

Scritto da USAMI Stampa il . Pubblicato in Notizie.
Aeronautica Militare, ASPETTANDO IL MORTO!

I volontari, V.F.P.1, V.F.P.4., V.F.I. e V.F.T. in Forza Armata sono invisibili! Questo è quello che emerge da una recentissima indagine portata avanti dalla Segreteria Nazionale Salute e Sicurezza sul Lavoro di USAMI Aeronautica.

Sebbene la disposizione sul loro stato giuridico parli chiaro (i volontari non sono contrattualizzati), stabilendo quante ore di lavoro settimanale di norma devono effettuare (trentasei), il rispetto del riposo fisiologico, il diritto al riposo settimanale e altre disposizioni in tutela di questi militari, nella realtà dei fatti i volontari vengono spremuti peggio dei limoni, oltre la polpa viene macinata anche la scorza, sono i PARIA dei militari italiani!

Ragazzi e ragazze precari, spesso alla loro prima esperienza lontani da casa, che come si dice nel brutto gergo da caserma sono scritti a matita, sovente con più di una laurea in tasca, volenterosi, nel timore di essere cancellati con un colpo di gomma, con una prospettiva di carriera a dir poco fumosa, lavorano senza sosta, senza che gli vengano riconosciute le eccedenze orarie oltre le trentasei ore settimanali e nel totale silenzio di tutti.

L’indagine di U.S.A.MI. Aeronautica che parte dall’ascolto di molti volontari per approdare alla elaborazione di diverse centinaia di “modelli H” (i riepiloghi mensili), ha fatto emergere una realtà che va oltre ogni peggiore previsione. Militari che lavorano anche come due militari al costo di un solo stipendio, costretti al silenzio totale pena l’abbassamento delle note caratteristiche quindi il non passaggio in servizio permanente!

Cosa vuol dire? Che spesso accade che un militare il cui riepilogo mensile risulta “zero” ore eccedenti, quello zero che mette tutti gli animi in pace, spesso è molto distante dalla realtà. La verità è ben altra e per fare un esempio di un mese a caso nel quale l’orario di servizio prevedeva 160 ore, il volontario esaminato ha, invece, lavorato per 280 ore, percependo lo stesso identico stipendio del collega che, giustamente, ha effettuato le 160 previste. Certo i più precisini potranno eccepire che per le ore eccedenti le 36 settimanali, sono previsti 100 euro forfettari mensili. Ebbene a quel volontario un’ora di eccedenza, un’ora di vita, un’ora di svago è retribuita con 0,833 euro, una paga ben al di sotto della soglia di schiavitù, ben al di sotto del già criticatissimo emolumento previsto dal Compenso Forfettario di Guardia, una paga da PARIA! Questa situazione sia ben chiaro non è occasionale, anzi è la norma, tant’è che facendo i conti troviamo che molti volontari hanno effettuato eccedenze lavorative anche per oltre 1000 ore l’anno, superando, nella totale indifferenza, del triplo i limiti previsti per il personale contrattualizzato e dirigente, ai quali giustamente è riconosciuto il pagamento dello straordinario effettuato piuttosto che il recupero delle ore uno ad uno.

Eppure basta “montare” come Comandante della Guardia, per percepire immediatamente un disagio diffuso, dando ad esempio un’occhiata ai “tabelloni” dei turni per notare che i giorni liberi non ci sono (dovere di vigilanza del preposto), tuttavia nulla accade, quei Comandanti della Guardia ignari preposti di fatto, distribuiscono, senza ottemperare all’attività di vigilanza prevista dal D.lgs. 81/08, armi e munizioni a militari i quali dovrebbero essere stati almeno valutati sotto l’aspetto dello stress lavoro correlato.

Cominciano già ad esserci i casi in cui i volontari vanno in infermeria con chiari segni legati allo stress lavoro correlato e l’infermeria cerca di coprire il buco con la solita toppa di un paio di giorni di riposo medico, quando invece, alla luce del quadro appena descritto, dovrebbe essere informato il medico competente, per il tramite del SPP (art. 185 TU).

È doveroso chiedersi perché i Volontari lavorino così tanto, ebbene la Forza Armata assicura la sua operatività, la sua prontezza e i suoi servizi, 365 giorni l’anno sette su sette 24 ore al giorno, quindi a questi giovani, spesso alla prima esperienza di vita lontani da casa, è ordinato di lavorare su turni che sovente si possono tradurre in “H sempre”, a costo zero!

Per meglio spiegare ai non addetti ai lavori, se un Volontario svolge un turno di 24 ore lunedì su martedì, certamente mercoledì, giovedì e venerdì sarà impiegato in aeroportuale per finire la settimana sabato su domenica con un altro turno di 24 ore. In termini di orario questo vuol dire 68 ore in una settimana anziché 36. E credeteci può accadere anche di peggio e con l’avvento dell’H 12 la condizione di questi colleghi si è aggravata.

Se quel militare volesse, come gli spetta, in quanto ha ampiamente superato le previste 36 ore settimanali, il giovedì libero, deve usare un recupero festività o peggio un giorno di licenza ordinaria. Questa situazione continua giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, mese dopo mese senza che nulla cambi.

Ebbene a questi “Invisibili” viene ordinato di difendere le installazioni, affidandogli delle armi con caricatore inserito, di montare di servizio antincendi, di lavorare in mensa e, semmai, nel tempo libero di partecipare come ospite “comandato” o come moviere agli eventi che di volta in volta vengono organizzati per… non abbiamo ben capito ancora per cosa, di certo non per far volare gli aerei ma forse per far fare carriera a qualche comandante! A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca! (cit. Giulio Andreotti).

Inoltre questi militari, quando passano in servizio permanente, dopo 3 piuttosto che 5 anni, oltre al danno economico, i sacrifici e le frustrazioni fino a quel momento subite, ricevono anche la beffa di doversi riscattare il T.F.S. pagando di tasca propria somme nell’ordine dei sei/settemila euro per vedersi riconosciuti ai fini del Trattamento di Fine Servizio gli anni svolti come Volontario!

In tutto questo, assente ingiustificata è la valutazione dello stress lavoro correlato, secondo l’articolo 28 del D.Lgs. 81/2008 il quale obbliga il datore di lavoro (per essere chiari il Comandante dell’ente), a tale valutazione pena ammende che vanno da un minimo di 1.423,84 euro ad un massimo di 9.112,57 euro o con arresto fino a 6 mesi a seconda delle inadempienze attinenti alla materia.

USAMI Aeronautica non ci sta, e in questi giorni dove si susseguono gli incontri sul tavolo tecnico del Governo per il rinnovo contrattuale (siamo proiettati ormai verso il quinto sterile incontro), nei cui incontri, lo diciamo “cinque quinti forte e chiaro” è emersa la volontà politica di darci delle briciole, nessuno ha parlato di quanto questo fenomeno che definiamo orribile stia avvelenando, irrimediabilmente, gli animi e i cuori delle nuove generazioni di militari.

Il Ministro Crosetto si chiedeva e ci chiedeva, come mai le Forze Armate non hanno più appeal, ebbene Ministro ecco uno dei motivi, forse quello più importante di tutti. Quando Giovanni o Francesca che si sono arruolati per difendere la Patria, assunti come Volontari nell’ Aeronautica Militare, dopo che per diversi anni hanno vissuto queste condizioni economico-lavorative da schiavi, si sentono con Nicola o Loredana, amici d’infanzia del paesino nel sud Italia e questi ultimi gli chiedono se vale la pena arruolarsi in Aeronautica, secondo lei Giovanni o Francesca cosa consigliano a Nicola e Loredana?

USAMI Aeronautica denuncia pubblicamente che lo sfruttamento del personale Volontario sta uccidendo l’Aeronautica Militare, avvelenandone la linfa vitale: le nuove generazioni di militari. Basta osservare i dati degli ultimi concorsi, e di certo questa pericolosissima gestione del personale che maltratta i Volontari non può avere complice il silenzio dei Sindacati Militari.

USAMI Aeronautica chiede a gran voce a tutte le Sigle Sindacali che nel prossimo incontro del 10 agosto sia portato da tutti al tavolo tecnico lo scempio di quanto sta accadendo nelle caserme della Aeronautica militare e di come questo fenomeno abbia di gran lungo superato il limite dell’umanamente sopportabile con la richiesta che i Volontari diventino militari contrattualizzati con tutte le tutele che meritano!

Interveniamo immediatamente e in tutte le sedi, prima che qualche volontario semmai lontano da casa, vessato da qualche superiore poco attento, non ascoltato, spremuto fino all’osso per servizi insostenibili, invisibile, nel suo dolore, prenda quell’arma che gli è stata data per difendere l’installazione e in un momento di disperazione si tolga la vita. I segnali ci sono tutti e solo chi si rifiuta di vederli non li vede!

Ragazzi e Ragazze in azzurro, tenete duro! Siete il futuro dell’Aeronautica Militare, ed U.S.A.Mi Aeronautica non lascia nessuno indietro, vi siamo vicini. Sin dall’inizio abbiamo lottato per i vostri diritti e continueremo a farlo, vi ascoltiamo ed interveniamo per ogni sopruso che subite, stiamo lottando anche ora affinché questo trattamento inumano cessi immediatamente!

Tuteliamo i tuoi Diritti, Difendiamo chi difende la Patria.

USAMI Aeronautica – Il tuo Sindacato Militare

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