Il parlamento tiri fuori i soldi – inutile piangere la carenza degli arruolamenti
Oggi 13 marzo 2025 si è svolto il primo storico incontro tra lo Stato Maggiore Difesa e i sindacati militari a Roma presso il Centro Alti Studi Difesa.
Solo due minuti il tempo messo a disposizione alle sigle sindacali, ma sono più che sufficienti ad un sindacato come il nostro che non ha perso l’occasione di affermare i valori dei nostri iscritti:
– preannunciato il ricorso in tribunale contro la violazione del procedimento negoziale;
– preteso il rispetto dei sindacati e del loro ruolo rappresentativo;
– denunciato il danno alla coesione militare provocato dal contratto che ha favorito i particolarismi e gli egoismi associativi;
– denunciata l’indifferenza del parlamento che deve decidere se vuole dei militari o degli impiegati, i militari vanno pagati e profumatamente, inutile piangere la carenza degli arruolamenti, diamo soldi e diritti;
– denunciata la verità: la carretta difesa dello stato è tirata avanti dal personale, ed in particolare quello non dirigente che lavora e sacrifica la propria famiglia ogni giorno in silenzio e senza avere i privilegi economici e normativi che conosciamo da decenni;
– da ultimo abbiamo chiesto un impegno del Capo di Stato Maggiore Difesa a garantire trasparenza e legalità nel pagamento degli straordinari del cfi e dell’impiego dei volontari in ferma prefissata condannando il parlamento per le distorsioni normative sul loro orario di lavoro e sui loro diritti, ma anche il comportamento dell’Amministrazione che li considera alla stregua del personale di leva.
In conclusione abbiamo denunciato l’atteggiamento inibitorio che penalizza e che ha penalizzato le associazioni sindacali fin dalla loro nascita, auspicando che venga avviata una stagione di interlocuzione paritetica e leale che assicuri al personale il corretto svolgimento della funzione rappresentativa.