MIM 2024. Perché calpestare le aspettative dei militari?

USAMi ritiene particolarmente grave ed ingiusto quello che sta succedendo relativamente alla MIM 2024.

Diversi nostri iscritti, come tanti altri militari della Forza Armata, stanno subendo una vera e propria ingiustizia. Parliamo della MIM, Manifestazione di Interesse alla Movimentazione, strumento mediante il quale il personale interessato rende note, alla nostra Organizzazione, le proprie aspirazioni geografiche di impiego, in funzione delle reali esigenze organico-funzionali che la stessa Amministrazione rende note. Prima però di addentrarci nella questione, a beneficio anche di tutti quelli non direttamente interessati alla procedura, è bene fare un po’ di dietrologia.

Nel mese di maggio 2024 la DIPMA emanava un documento nel quale si comunicava a tutto il personale dei Ruoli Sottufficiali e Graduati che il Capo di Stato Maggiore A.M. aveva approvato la Circolare MIM 2024, finalizzata a valorizzare le aspettative geografiche di impiego del personale. Nel documento venivano definiti anche i criteri di partecipazione e soprattutto le clausole di salvaguardia dell’equilibrio organico-funzionale, che già avevano destato qualche perplessità (vedi qui il nostro intervento in merito).

Tutti i militari interessati potevano nel periodo compreso dal 08 al 22 maggio 2024 manifestare il proprio interesse tramite la presentazione di una domanda con procedura informatizzata, compilando un form on line.

A seguito della domanda presentata, i vincitori del bando, cioè tutte quelle persone che avevano i requisiti per poter essere movimentate, avevano la possibilità di produrre gli Annessi 2, documenti presentati regolarmente nei tempi stabiliti.

È storia di questi giorni quanto sta avvenendo in diversi Reparti dell’A.M., dove alcuni nostri iscritti, dopo la presentazione dei citati Annessi 2, hanno ricevuto un riscontro negativo alla Circolare MIM 2024, rimanendo delusi e beffati allo stesso tempo. 

Taluni di questi Annessi 2 non sono stati accolti a causa del parere espresso dai Comandanti di Corpo (“non favorevoli”, “favorevoli con sostituzione" ecc.) e conseguente parere negativo da parte di DIPMA che non è riuscita ad identificare un’efficace soluzione che consentisse il superamento delle criticità espresse dagli stessi Comandanti.

Questo è quello che accade nei confronti di tanti nostri colleghi. 

USAMi chiede a gran voce allo Stato Maggiore di intervenire nel più breve tempo possibile soprattutto relativamente al parere del Comandante di Corpo rendendolo realmente non vincolante anche nel caso in cui ci siano dei problemi con l’alimentazione organica del Reparto di appartenenza. 

Quello che sta avvenendo va a colpire la serenità e le aspettative del personale e dei loro familiari oltre al fatto che questa problematica potrebbe portare ad onerosi contenziosi sia per gli interessati che per la stessa Amministrazione.