Sintesi incontro con il Sottosegretario di Stato per la Difesa
(ON. MATTEO PEREGO di CREMNAGO)
16 MAGGIO 2024
Incontro aperto, informale, che ha toccato le tematiche inerenti i Sindacati Militari
Il Sottosegretario, l’On. Matteo Perego di Cremnago, ha espresso piena apertura al dialogo con le Associazioni Sindacali, anche in modo informale, nel massimo interesse del Ministero e della Forza Armata di appartenenza.
Il Segretario Generale Enzo TREVISIOL, nel ringraziare il Sottosegretario per l’apertura politica, compreso il pragmatismo con cui il Ministero sta operando per la piena operatività delle associazioni Sindacali, ha affrontato diverse problematiche che sono di seguito riportate.
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La necessità di conoscere i motivi per cui a tutt’oggi ai Sindacati Militari non è stata comunicata la bozza del Regolamento di Attuazione. L'esistenza del regolamento è stata appresa dai sindacati in via indiretta dai relativi pareri negativi espressi dal Consiglio di Stato. Tale Regolamento disciplina molti aspetti fondamentali della vita dei sindacati e dei loro rapporti con l’amministrazione.
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Il problema incontrato nei rapporti con i vertici. Su decine di interventi le risposte ricevute sono state molte volte elusive replicando, purtroppo, lo stesso trattamento che veniva riservato alla rappresentanza militare,
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La scarsa affluenza alle assemblee, per molteplici ragioni, non da ultime la previsione in contemporanea di esercitazioni remunerate con Compenso Forfettario d’impiego, dei condizionamenti indiretti di taluni Comandi e di quelli derivanti dalle modalità di richiesta del permesso per la partecipazione alle assemblee (5 giorni prima e richiesta di formalità non previste per i permessi ordinari).
Appare chiara la necessità di un intervento mediante disciplina ministeriale che normi le relazioni sindacali ei rapporti tra i Sindacati e le autorità militari ad ogni livello.
Sarebbe utile, nell’ambito della attività di comando, prevedere delle riunioni nelle quali si informi il personale a qualsiasi livello in merito al cambiamento storico, all’estinzione della rappresentanza militare e all’unico strumento oggi esistente delle Associazioni Sindacali, spiegando nel contempo la funzione dei Sindacati Militari, la loro importanza sia sui tavoli politici che sulle negoziazioni economiche e la netta differenza rispetto ai sindacati civili.
Inoltre va veicolato il messaggio che un militare non iscritto ad un Sindacato Militare non ha tutele e che solo i numeri creano la forza e il peso in sede di negoziazione.
Il Segretario Generale, il Dott. Enzo TREVISIOL, evidenzia che a parere di USAMI Aeronautica l’interlocutore con le Associazione Sindacali non può essere identificato negli Uffici Giuridici, i quali per deformazione si attengono alla pura interpretazione della norma. Occorrono figure nuove, specializzate nella negoziazione, ovvero nella mediazione sindacale ed eventualmente affiancate anche da giuristi.
I Sindacati Militari proteggono i diritti di tutti i militari iscritti. Solo un dialogo vero, anche realizzato sul campo, può tutelare i diritti dei Lavoratori Militari.
Infatti, le risposte evasive ovvero malcelate dietro a ragioni tecnico giuridiche, rischiano di alimentare il conflitto e il ricorso da parte dei Sindacati Militari agli strumenti di tutela sindacale che la legge assegna alle Associazioni quali la Commissione di Conciliazione per l’avvio delle procedure di raffreddamento dei conflitti e i Tribunali.
Si rende necessaria pertanto una disciplina delle relazioni sindacali che prevenga i conflitti, introducendo, ad esempio, una interlocuzione/verifica delle istanze sindacali con le autorità sovraordinate fino allo Stato Maggiore Difesa e, andando oltre anche con il Ministro della Difesa (prerogativa, peraltro, in parte già prevista dalla legge sui sindacati militari).
Il Segretario Generale ha inoltre trattato i seguenti problemi specifici:
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la sperequazione nel pagamento dello straordinario (quasi tutto a vantaggio della dirigenza);
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CFG, forzatura per un sotto pagamento delle ore straordinarie;
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le distorsioni nel pagamento del CFI, strumento che sta alimentando malcontenti e gravi fratture tra il personale, alla luce dell’eccessiva discrezionalità del pagamento che destruttura lo spirito di corpo. Il CFI è uno strumento economico previsto dalla legge e dal contratto che dovrebbe essere utilizzato per le esercitazioni e attività addestrative e altamente operative. Spesso invece viene usato per attività diverse determinando uno sviamento rispetto alla ratio normativa che lo ha istituito. Tali risorse dovrebbero invece essere impiegate come finanziamento del contratto e della parte accessoria.
Laddove la F.A. abbia bisogno di individuare uno strumento premiante si rende opportuno, per altro verso, l'instaurazione di un tavolo negoziale con i sindacati e individui al fine di individuare uno strumento normativo, anche contrattuale, che permetta di riconoscere le capacità dei più meritevoli, salva la necessità di una generale revisione del sistema di valutazione e di avanzamento.
Nel prossimo contratto, al fine di avvicinare i colleghi al sindacato, è indispensabile evidenziare il cambiamento epocale rispetto a quanto avveniva con la concertazione che la rappresentanza militare poneva in essere.
Attualmente, nelle relazioni sindacali esiste un primo livello di negoziazione interforze e un secondo livello di Forza Armata, mentre manca un intervento intermedio che faccia partecipare le associazioni alla ripartizioni dei fondi accessori a monte tra le diverse Forze Armate ed un tavolo comune con i sindacati dei Carabinieri per le parti comuni del contratto.
Fra le diverse ipotesi annunciate USAMi Aeronautica evidenzia:
1. Il frazionamento ad ore della licenza ordinaria, ovvero di una quota di licenza, come soluzione normativa che, senza costi aggiuntivi, permetterebbe la fruizione di ore di permesso utilizzabili per varie necessità personali e familiari. Un istituto radicalmente diverso dai permessi orari attualmente previsti, i quali devono necessariamente essere recuperati entro 30 giorni e sono limitati alla mezza giornata lavorativa.
2. La limitazione a 50 anni di età anagrafica per i servizi armati come previsto da anni dalle disposizioni dello Stato Maggiore Difesa ;
3. Il riconoscimento per il Ruolo dei Graduati (Ruolo istituito da ormai un trentennio), del diritto, a pari degli altri Ruoli ad accedere agli alloggi ASI.
4. Il drammatico sfruttamento del personale in ferma prefissata
5. Il ritorno ai servizi di guardia a 24 ore autocompensanti
6. L’investimento in tecnologia nel settore della vigilanza armata che permetta di ridurre il relativo stress lavorativo ovvero le gravi conseguenze sulla sicurezza del lavoro derivanti dalla cronica carenza del personale.
7. La necessità che il Parlamento finanzi ulteriori risorse economiche per il contratto evidenziando la gravissima perdita del potere di acquisto che per il solo personale non dirigente si attesta a circa il -42% rispetto al caro vita rapportato negli ultimi 10 anni (vedi nostro intervento “tutta la verità sugli aumenti dei dirigenti”).
E’ altresì stato evidenziato il paradosso che vede gli anziani optare per il pensionamento immediato, al fine di godere dell’aumento della perequazione pensionistica, superiore a quello contrattuale, ciò in sfregio alla necessità che la Forza Armata ha di limitare l’esodo e di trattenere il personale anziano.
E’ infine stato consegnato all’autorità politica un volume edito da USAMI che riporta tutti gli interventi svolti fino a oggi che potete scaricare dal seguente link.
Tuteliamo i tuoi Diritti, Difendiamo chi difende la Patria.
USAMI Aeronautica – Il tuo Sindacato Militare
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