Ieri 16 dicembre 2024 a Pisa, un altro militare in azzurro si è arreso e ha deciso di porre fine alla sua vita.
In un ambiente come quello militare, sottoposti a turni massacranti per mancanza di personale, paghe dei contrattualizzati sempre più povere, carriere senza sbocchi, aspirazioni personali puntualmente mortificate e con una Forza Armata che pone tutti i suoi sforzi di prevenire i suicidi facendo fare un corso on line, (della serie mettiamo a posto la coscienza), i militari che si suicidano ormai non fanno nemmeno più notizia. Basta cercare su Google e scoprire che non c’è nemmeno menzione di questo dramma. Questa è la società, la quale applicando il principio: se non se parla non è mai accaduto, nasconde tutto sotto il tappeto.
Grande assente è la valutazione dello stress lavoro correlato, la quale da dovere del Datore di Lavoro, secondo l'articolo 255 del TUOM, diventa una pertinenza della Sanità militare la quale ha il compito di individuare i soggetti da sottoporre alla valutazione. Come si traduce questo? La valutazione dello stress lavoro correlato non viene svolta, e se viene svolta ha carattere sanzionatorio e non di prevenzione.
Siamo convinti, infatti, che solo una periodica valutazione dello stress lavoro correlato, specificamente costruita per i lavoratori Militari, per la tipologia di impiego per le fasce d’età e di reddito (non una valutazione presa in prestito dagli Amministrativi degli ospedali!), possa fornire alla Sanità Militare gli strumenti necessari a prevenire le dinamiche interiori che portano un lavoratore in divisa a pensare che la morte possa essere una soluzione.
A breve USAMI Aeronautica inizierà nelle basi le visite “ispettive” nelle quali saranno controllati il rispetto dell’orario di servizio, le condizioni igienico sanitarie, i Certificati di Prevenzione Incendio degli edifici, la regolarità dello svolgimento delle valutazioni dello stress lavoro correlato, il rispetto delle norme contrattuali, la qualità degli alloggi e delle mense, il rispetto dei riposi fisiologici, settimanali e dell’orario di servizio per i Volontari ai quali, essendo precari, viene ordinato di lavorare come due militari senza sosta, senza orari, senza tutele e con una paga da fame, e tutte quelle materie che sono di pertinenza dei Sindacati Militari o che comunque si ripercuotono sul benessere del personale.
Un pensiero è rivolto alla famiglia del collega scomparso, agli amici e ai colleghi. A tutti diciamo cosa possiamo fare? Cambiare il modo con cui stiamo trattando il fenomeno! Il suicidio non è il male da combattere, esso è la conseguenza, lo stadio finale di un processo interiore nel quale l’essere umano soffre così tanto che vede la morte come una salvezza. Per combattere il suicidio bisogna creare condizioni favorevoli all’essere umano, e possiamo iniziare smettendo di pensare che essere dei militari significa avere dei superpoteri. Indossare la divisa vuol dire ben altro, vuol dire avere più doveri e meno diritti, subire trasferimenti d’autorità e vivere lontano dalle persone amate, vuol dire obbedire ad ordini che non si condividono oppure essere sottoposti a sanzioni disciplinari di corpo e di stato o penali, vuol dire essere processati due volte ogni volta che siamo coinvolti in un procedimento penale civile. Iniziamo a comprendere che siamo come tutti gli altri, forti, fragili, giovani, vecchi, donne e uomini, solo che abbiamo compiti e doveri in più rispetto agli altri cittadini!
Tuteliamo i tuoi Diritti, Difendiamo chi difende la Patria.
USAMI Aeronautica – Il tuo Sindacato Militare
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